Quella descritta in questo articolo è una delle escursioni più panoramiche dei Monti Reatini, una volta raggiunta la vetta (1678 metri) lo sforzo sostenuto per raggiungerla sarà abbondantemente ripagato dalla magnifica vista panoramica a 360 gradi del piccolo paese di Poggio Bustone (paese natio di Lucio Battisti) e dell’immensa piana reatina.
Accompagnato dall’amico Francesco, decidiamo di fare una tranquilla escursione invernale in una bella giornata di sole.
Dal grazioso santuario francescano di San Giacomo, percorriamo una strada asfaltata che poco dopo diviene una carrareccia, più stretta e dissestata. Superato un netto tornante con una piccola cascata pieghiamo a sinistra seguendo le indicazioni del percorso CAI 420, da questo punto in poi il sentiero diventa ancora più stretto e ripido, si procede in salita lungo una faggeta, il terreno è coperto da un sottile strato di neve farinosa, risaliamo Valle Petrinara e dopo circa 45 minuti di cammino, raggiungiamo l’omonima fonte.
Dopo una breve sosta, mangiamo qualcosa e procediamo verso sinistra, lungo il sentiero CAI 421. Dalla grande vallata ricoperta di neve, entriamo all’interno di un bosco seguendo i segni di vernice, il sentiero sale ripidamente nella faggeta e dopo qualche minuto ci ritroviamo in cresta.
Dalla vetta di Cima d’Arme (1.678 metri), guardando verso Ovest è possibile ammirare il piccolo paese di Poggio Bustone, l’immensa piana reatina, il lago Lungo, quello di Ripa Sottile e il lontano lago di Piediluco, guardando verso sud est possiamo invece osservare il gruppo del Monte Terminillo.
Dal punto più alto della nostra escursione, iniziamo la discesa, seguendo la cresta Nord-Ovest di cima d’Arme. Il pendio è abbastanza ripido e la neve non aiuta ma dopo circa 30 minuti raggiungiamo la sella tra il Monte Polino e Cima d’arme. Dalla sella camminando verso il Prato di San Giacomo, raggiungiamo il Rifugio Capo Lupo e continuando a seguire il sentiero CAI 421 ci addentriamo lungo gli Scogli di San Francesco, un luogo sacro circondato da querce secolari, aceri e sei edicole a ricordo di alcune vicende legate al Santo.
Dopo una breve deviazione a favore del Sacro Speco, chiudiamo in nostro anello raggiungendo il punto di partenza della nostra passeggiata.
Se volete ripetere l’itinerario descritto, potete scaricare la traccia gps in formato GPX.