Posto a sud del monte Terminillo, il monte Elefante (2015m), dalla particolare forma caratteristica, si distingue dal fratello maggiore per essere una cima meno frequentata ma assolutamente interessante per via del suo ambiente decisamente più severo e ostile, soprattutto d’inverno.
Il panorama offerto dalla cima di questa montagna è assolutamente uno dei più belli del gruppo del Terminillo, la vista sulla bella e selvaggia Valle scura, le tre cime del Terminillo, il profilo dell’incredibile cresta NE verso il Brecciaro, il monte Cambio, i Sibillini, il gruppo della Laga, il Gran Sasso e il monte Giano, sono solo alcune delle grandiose meraviglie che vi troverete ad ammirare una volta raggiunta questa montagna.
Accompagnato da Attila e Nicola decidiamo, sabato mattina, di affrontare Fiction, una bella via di ghiaccio e misto posta lungo la severa e profonda parete Nord del Monte Elefante.
L’avvicinamento dal rifugio Angelo Sebastiani è abbastanza breve, a tratti impegnativo e non privo di pericoli oggettivi. Dal tornante sopra al rifugio Sebastiani si percorre la strada sterrata che conduce alla sella di Pratorecchia. Dalla sella, procediamo per alcuni metri fino all’attacco della salita per il Monte Elefante, da qui traversiamo a sinistra costeggiando l’enorme paretone Nord del Monte Elefante. Oltrepassiamo le vie Liberamente, Safari, Reality, Diretta fino a raggiungere l’attacco del Canalino Nord/Fiction.
Nella prima parte bassa della via (chiodo sulla sinistra) troviamo la roccia a tratti scoperta e con pochissimo ghiaccio, apre le danze Attila. Superato il primo muretto a 75 gradi circa, per nulla banale, la presenza di un sottile strato di ghiaccio rende il resto della scalata decisamente piacevole e agile fino alla prima sosta posta al di sotto di una seconda paretina sui 90 gradi per 4mt poi 75/80 gradi.
Si riprende a scalare sul verticale per circa 50m fino ad un cambio di pendenza (60 gradi circa), costeggiamo la sinistra del canale fino alla seconda sosta realizzata con due chiodi su roccia.
Dalla sosta, procediamo su neve papposa per circa 70m, pendio di 50 gradi, la progressione è lenta e faticosa per via della neve inconsistente. Per comodità, cerco di aiutarmi sfruttando la roccia a sinistra del canale fino a raggiungere la cresta dove attrezzo una sosta con due chiodi su roccia. Prestare attenzione alle cornici presenti all’uscita dal canale!
Recuperati i compagni, procediamo seguendo la cresta NE fino a raggiungere i 2015m del Monte Elefante, panorama mozzafiato. Per la via di ritorno seguiamo il percorso della via normale fino alla strada asfaltata e rifugio Angelo Sebastiani.