Dalle Dolomiti Bellunesi inizio la discesa verso la pianura veneta, il paesaggio intorno a me cambia, le grandi vette dolomitiche lasciano spazio alle verdi colline e ai campi coltivati.
In questo articolo riprendo il racconto pubblicato settimana scorsa sulla mia esperienza vissuta sulle Dolomiti, leggi la prima parte del racconto.
Rotolando verso sud
Il giorno seguente attraverso tratti della Via Claudia Augusta Altinate alla scoperta di nuovi e interessanti borghi caratteristici, degni di essere visitati almeno una volta nella vita; uno di questi è senza dubbio Feltre, una bella cittadina molto curata, pulita e con diverse opportunità per tutti gli amanti dell’arte e dei musei. La bellezza del paese, con i suoi viottoli e arcate del centro storico, offre un poetico tuffo nel medioevo. Appena fuori Feltre, mi sposto per una passeggiata all’interno della Riserva Naturale di Celarda, una preziosa area naturale, gestita dal Corpo Forestale dello Stato dove è possibile ammirare caprioli, cervi, daini e varie tipologie di uccelli. Se vi trovate da quelle parti consiglio di farci un salto, l’ingresso è gratuito!
Un’altra cittadina che mi ha colpito particolarmente, sia per l’ambiente circostante che per la sua storia è Cismon del Grappa, un piccolissimo borgo che ha vissuto in prima linea la tragedia della prima guerra mondiale, un triste evento ancora molto sentito e ricordato percorrendo le strade del piccolo centro.
Continuando a percorrere il mio itinerario, mi immergo nel cuore della regione Veneto fino a raggiungere Bassano del Grappa. Qui, faccio una breve sosta, giusto il tempo di mangiare qualcosa e di visitare il ponte vecchio degli Alpini, antico simbolo della città, realizzato dal famoso architetto Palladio, ricostruito diverse volte a causa della guerra e delle piene del fiume Brenta.
Lasciata alle mie spalle Bassano del Grappa, pedalo in direzione della mia prossima tappa: Vicenza.
Arrivato in città, mi metto subito alla ricerca di un luogo dove trascorrere la notte e qui viene in mio aiuto l’Ostello Olimpico, sito in pieno centro e con dei prezzi davvero ottimi.
Dopo una notte di riposo, mi concedo una giornata di relax alla scoperta di Vicenza che con le sue chiese, monumenti e ville si presenta come un prezioso museo a cielo aperto sull’architettura palladiana, qui infatti è possibile ammirare i numerosi capolavori dell’artista rinascimentale che ha donato alla città le sue creazioni.
Da Vicenza mi sposto verso Este percorrendo un tratto della famosa Strada del Vino, nei pressi dei Colli Euganei; da qui raggiungo la stazione ferroviaria di Monselice dove sotto consiglio dell’ufficio turistico locale, decido di risparmiarmi un po’ di km e di prendere il primo treno in direzione di Ferrara.
Raggiunta la città di Ferrara, scarico la bici dal treno e inizio a seguire una delle tante piste ciclabili presenti. Dopo poco mi ritrovo nel grande centro storico, tutto pedonale e percorso da tanti velocipedi, come a marcare il fatto di trovarsi nella città italiana delle biciclette. Scorrazzando per il centro vengo fermato per ben due volte da alcuni passanti appassionati ed interessati a conoscere la mia storia e l’itinerario del mio cicloviaggio, che simpatici questi ferraresi!
Ferrara è stata davvero una bella scoperta per me, dalla bellezza del suo centro storico all’intelligente progettazione della viabilità che favorisce la componente ciclistica. Se vi trovate in zona vi consiglio di fare una passeggiata lungo la via ciclabile che segue le vecchie mura della città, il Castello Estense, il Duomo, la Piazza Ariostea e il famoso Palazzo dei Diamanti.
Il giorno seguente, con temperature che sfiorano i 35° mi appresto a seguire le antiche rotte fluviali degli Estensi in direzione di Modena, tappa finale del mio itinerario. Pur partendo la mattina presto mi ritrovo a pedalare gli ultimi 80km del mio ciclo-viaggio sotto ad un sole cocente, percorrendo l’argine del fiume po. In alcuni tratti sembra di pedalare nel deserto, una pista brulla, con poche cose interessanti da vedere, senza ombra e completamente isolata. Spinto dalla voglia di arrivare in giornata alla mia ultima tappa, brucio le mie ultime energie pedalando sotto il supercaldo soffocante della pianura padana, la strada è monotona, quasi sempre dritta e con poche curve, in alcuni punti sembra in totale abbandono, l’erba è alta e per non rischiare di bucare, preferisco procedere a piedi, sembra di essere sopra ad un tapis roulant ma poi finalmente arriva Modena.
Modena è una città bellissima con un grande fascino storico che rappresenta, oltre alla vecchia capitale di Stato, l’enorme grandezza degli Este.
Personalmente mi sento molto legato a questo luogo, non tanto per il suo valore storico o per essere l’ultima città toccata dal mio cicloviaggio, quanto per alcune persone che vi abitano e che stimo molto, sto parlando dei miei amici modenesi, del club Tremme, della loro preziosa amicizia e dei due giorni di puro relax che ho passato in loro compagnia, è stato bello festeggiare insieme la fine della mia avventura! Un grazie particolare ad Alessia e Fabio.